Ferruccio Lamborghini vende l'azienda... ma la Countach vola

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Nel 1974 Ferruccio Lamborghini si trova costretto a vendere l'azienda, ma la vettura Countach prodotta negli anni precedenti si rivela un nuovo grande successo.

Dopo i primi successi degli anni '60, Lamborghini sembra inaugurare il decennio successivo sotto buoni auspici. Nell'azienda di Sant'Agata Bolognese sono in produzione due modelli interessanti, entrambi derivati dalla Miura. La LP 500, detta "Countach", è una vettura dalle prestazioni potenti, dalla linea particolare e dalla forma continua e aggressiva. La Urraco, invece, somiglia alla Miura, ma è più piccola e meno costosa, adatta per budget minori. Tuttavia all'orizzonte si addensano alcuni importanti problemi.

Il clima sociale, infatti, non è dei migliori. All'inizio degli anni '70 le tensioni permeano l'Italia come il resto d'Europa, decretando una fase di profonda crisi nel comparto del lusso. Un'altra crisi, quella energetica, complica le cose con forti ripercussioni nel mondo dei motori. Le aziende del gruppo Lamborghini risentono della situazione: la Urraco e la Countach, già prodotte, arrivano ai primi clienti soltanto fra 1972 e 1973.

Negli stessi anni le difficoltà del comparto trattori obbligano Ferruccio Lamborghini a vendere una quota della sua casa automobilistica, per poi cedere anche la restante parte nel 1974. Con lui se ne vanno dall'azienda nomi storici come il tecnico e collaudatore Bob Wallace e l'ingegnere Paolo Stanzani. Quest'ultimo è stato uno dei creatori della Miura, e anche la Urraco e la Countach porta la sua firma.

I nuovi proprietari, due svizzeri appassionati di motori, si trovano in mano una vera gatta da pelare. Ma sarà proprio la Countach a risollevare temporaneamente le sorti dell'azienda, permettendole di sopravvivere ai travagliati anni '70 grazie al successo di questo modello innovativo e senza eguali.