Gianni Caproni

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Il pioniere dell'aviazione italiana: dal sogno di volare alla nascita di uno dei primi grandi gruppi industriali nella produzione di velivoli.

Giovanni Battista Caproni, detto "Gianni", nasce a Massone di Arco, in provincia di Trento, il 3 luglio 1886. Si laurea in ingegneria civile al Politecnico di Monaco di Baviera, perfezionando la sua formazione in Belgio, dove matura la passione per l'aeronautica.

Dopo aver cercato finanziamenti e appoggi in Francia, rientra ad Arco e con l’aiuto del fratello e di alcuni artigiani locali costruisce il suo primo prototipo volante, che rimarrà nella storia con il nome Ca.1. Il primo volo della creazione di Caproni avviene nel 1910 alla Cascina Malpensa, a Somma Lombarda. È l’inizio di un’avventura imprenditoriale che, pur tra molte iniziali difficoltà, porterà Caproni a diventare un pioniere dell’aviazione grazie alla sua creatività e alla capacità di innovare.

Tra il 1913 e il 1914, Caproni realizza un bombardiere strategico biplano trimotore, invenzione che aprirà una stagione di importanti commesse militari, specialmente dopo l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915. Terminato il primo conflitto mondiale, gli anni Venti sono un periodo di sviluppo impetuoso per la Caproni, che assume una dimensione internazionale aprendo filiali in molti paesi, compresi gli Stati Uniti, controlla alcuni marchi gloriosi come Isotta Fraschini e Officine Meccaniche Italiane Reggiane e produce velivoli per ogni tipologia: militari, civili, per il soccorso e il turismo – come gli idrovolanti.

L’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale, nel 1940, riporta in primo piano la produzione bellica, dai bombardieri ai famosi caccia delle Officine Reggiane. Tuttavia, sotto i bombardamenti alleati, molti stabilimenti subiscono danneggiamenti e distruzioni, mentre nel periodo successivo all’armistizio del 1943 i tedeschi inizieranno deportazioni di impianti e maestranze cui lo stesso Caproni cercherà di opporsi. Il conflitto piegherà l’azienda, che di fatto non si riprenderà più, anche a causa della latitanza dello stesso Caproni nel periodo successivo alla Liberazione a causa di un’accusa di collaborazionismo dalla quale verrà in seguito assolto.

Questa vicenda giudiziaria, unita alla scelta del governo italiano di rifornirsi di materiale aeronautico soprattutto all’estero, peserà sulle sorti del Gruppo, che subirà un progressivo ridimensionamento culminato nella chiusura di alcuni storci stabilimenti. Gianni Caproni muore a Roma il 27 ottobre 1957.